5 maggio 2009

Comunicare ...

Alan Sokal, “Trasgredire le frontiere: verso un’ermeneutica trasformativa della gravità quantistica”, in “Social Text” (1996). Un dotto articolo su di una prestigiosa rivista. Un noto professore universitario statunitense. Ma anche una presa in giro. L’articolo era del tutto – e volutamente – insensato. Ma nessuno se ne era accorto. Adesso vedi anche Corinne Maier, Intellettualoidi di tutto il mondo unitevi!, Bompiani, 2007. 
L’autrice ha buon gioco nel prendere in giro il linguaggio inutilmente complicato e pomposo di molti pseudointellettuali da salotto, specialmente francesi. […] 
Allo stesso tempo non vorremmo correre il rischio opposto: dare ragione a quanti sostengono che tutto ciò che non è dicibile in un linguaggio formalizzato, in espressioni quantitative, secondo regole predeterminate, sia semplicemente da buttare via. Costoro hanno in realtà molte buone ragioni […], ma non hanno ragione.

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