24 novembre 2009

Quali dati sul turismo religioso?

Turismo in crescita grazie ai pellegrini. Attraverso una meticolosa ricerca i cui numeri sono stati elaborati sulle statistiche ufficiali di Aptr (Abruzzo Promozione Turismo), al netto del turismo balneare e del turismo d’affari, si è arrivati a tracciare le linee generali di un nuovo fenomeno di massa … le destinazioni più gettonate del turismo religioso risultano Lanciano e Ortona (Il Tempo).
Naturalmente, il pellegrinaggio ed il turismo religioso non possono essere considerati “nuovi fenomeni di massa", neanche in Abruzzo. Si tratta di una regione in cui la religiosità tradizionale è molto viva, e da tempo è persino in linea un portale dedicato (Culto e cultura in Abruzzo), visto che non mancano i pellegrini che arrivano da fuori.

In tempi di vacche per altri versi magre, le cifre del turismo religioso iniziano però a farsi ancora più interessanti, persino per i decisori.

I dati. In generale, i dati sul turismo religioso sono stime basate su dati alquanto lacunosi: molti pellegrini non pernottano nelle destinazioni, e sfuggono dunque alle statistiche ufficiali.

Per “presenze turistiche", infatti, non si intendono i turisti presenti in una località, ma il numero di pernottamenti registrati. Gli “arrivi” invece includono anche quei turisti che hanno visitato più di una volta la destinazione nel periodo di riferimento (cosa non rara per le mete di pellegrinaggio). Si potrebbe dire che, più che sui turisti, le statistiche rilevano informazioni su unità turistiche di consumo.

Anche in questa prospettiva, resta il fatto che i moltissimi “pellegrini” che non pernottano dovrebbero far riflettere sul fatto che il potenziale del turismo religioso, in Abruzzo come altrove, finisca con l’essere sottostimato.

Senza contare che, in località come Roma, Venezia o Pompei, non è possibile distinguere il pellegrino se non in quanto si è rivolto all’Opera Romana Pellegrinaggi, o ad una agenzia specializzata in pellegrinaggi.

Le tendenze culturali. Tali carenze nei dati disponibili sono significative all’atto pratico soprattutto perché le culture del turismo religioso stanno cambiando (per “cultura del turismo” intendiamo le motivazioni al viaggio, gli orientamenti e le preferenze dei turisti). Cambiamenti caratterizzati da una parte dal recupero di mete tradizionale, e dall’altra dalla diffusione di nuove pratiche e nuove esigenze, che si mescolano a produrre una sempre maggiore differenziazione dei turisti e dei comportamenti di consumo.

Così, può capitare di sentir parlare del Cammino di Compostela - per citare uno degli esempi più eclatanti - come di una specie di vacanza-avventura da parte dei partecipanti, che riportano trionfanti a casa il loro certificato, raccontando estasiati la fatica, la sofferenza e lo stupore che sempre prende il pellegrino quando finalmente vede apparire la meta all’orizzonte.

Ma è diffusa in generale la riproposizione dei percorsi romei come itinerari culturali, storici ed “eco-turistici” (si veda ad esempio la sezione dedicata alle vie storiche del sito “Appennino e Verde in Emilia Romagna"), o la scelta di vacanze presso monasteri o abbazie alla ricerca di benessere fisico e spirituale.

Per quanto riguarda poi la composizione sociale dei nuovi turisti religiosi, va detto che soprattutto fra i giovani la religiosità si è spostata su un versante spirituale, all’interno del quale il recupero di pratiche tradizionali quali il pellegrinaggio a piedi (a Loreto, al Divino Amore, o a Pompei) ci può stare tutto. Anche i pellegrini più anziani sono spesso persone di istruzione medio-alta, che non si limitano a visitare chiese e reliquie, ma cercano arte, cultura e svago e non si fanno attrarre più di tanto dai souvenirs delle bancarelle che circondano i santuari.

I venditori di souvenirs si sono presto adattati: artigianato di qualità, prodotti tipici locali, commercio equo e solidale affiancano le statuine con i lumini. Forse bisognerà trovare il modo di adeguare anche le statistiche.

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2 commenti:

  1. Quoto positivamente l'articolo ed il pensiero che ne si vuole far trasparire, il turismo religioso è in continua espansione ed è destinato a crescere ancora. Inoltre, è un modo per unire spiritualità ed arte.

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  2. Numerosi sono i percorsi religiosi o pellegrinaggi che le agenzie turistiche specializzate nel settore offrono ai viaggiatori. Un'opportunità per un viaggio introspettivo ed a nostro avviso un arricchimento culturale.

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