25 marzo 2010

Grounded Theory: un programma di ricerca mancato?



Domani, presso il dottorato in Ricerca Applicata alle Scienze Sociali, terrò una lezione sulla Grounded Theory. Non è il primo anno che vengo a chiamata a svolgere qualche riflessione di carattere metodologico (e persino epistemologico) su questo approccio alla ricerca empirica che va tanto di moda, soprattutto in alcuni campi applicati come gli studi sull’educazione, sul servizio sociale ecc.


La prima parte della lezione è dedicata a presentare una breve storia del successo della GT, alla luce del contesto entro il quale essa si è sviluppata: il dibattito cioè che - nelle parole di Ch. W. Mills - opponeva i seguaci della Grande Teorizzazione (di Parsons) a quelli dell’Empirismo Astratto (di Lazarsfeld).

Segue la presentazione di una analisi testuale che ho svolto sui titoli e gli abstracts prodotti nell’ultimo anno, e che serve ad illustrare “di cosa parla e che fa” (effettivamente) chi fa Grounded Theory.

La conclusione alla quale giungo è che l’opposizione fra Grande Teorizzazione ed Empirismo Astratto potrebbe essere descritta oggi negli stessi termini nei quali venne descritta allora (1959), e che dunque - sotto questo profilo - la GT ha mancato il suo scopo.

La seconda parte della lezione sarà invece dedicata ad illustrare la GT nei suoi aspetti metodologici ed epistemologici. La presentazione riprenderà - ma non sarà uguale, perché mi concentrerò sull’uso della GT anche nella ricerca quantitativa - quella proposta lo scorso anno.

Venerdì 25 marzo, h. 14-00-18.00
via Salaria 113 - Roma
Facoltà di Sociologia - Aula B8

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