24 gennaio 2013

Austerità espansiva ed aspettative dei consumatori


Secondo la tesi dell’“austerità espansiva”, le politiche di taglio della spesa pubblica alimenterebbero la crescita. Il che significa assumere che i cosiddetti moltiplicatori della politica fiscale siano negativi, e cioè che una politica fiscale restrittiva (quando il prelievo fiscale eccede la spesa pubblica) determini una crescita del Pil. Per arrivare a queste conclusioni si effettuano una serie di ipotesi irrealistiche sul comportamento dei consumatori e degli imprenditori secondo le quali una riduzione della spesa pubblica genererebbe aspettative di calo della pressione fiscale e dei tassi di interesse; e ciò, a sua volta, porterebbe a una revisione dei piani di spesa delle famiglie e delle imprese tale da imprimere un incremento alla spesa per beni di consumo e investimenti produttivi. Da qui l’aumento del Pil.

(da: Lo stupore di Alesina-Giavazzi e la favola dell’auterità espansiva)
Non ho strumenti per valutare la teoria in quanto tale, ma mi chiedo: qualcuno in Italia (in Europa) si è creato aspettative sul calo della pressione fiscale?

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