17 agosto 2010

Che fine hanno fatto gli incentivi per l’informatizzazione delle imprese

un altro strumento, in sé utile e positivo, che ha subìto una vera e propria torsione criminale è quello degli incentivi per l'informatizzazione delle imprese: un'accurata indagine della Procura romana ha rivelato collusioni tra ex-funzionari del ministero delle attività produttive (ora dello sviluppo economico), alcuni responsabili della concessionaria competente a svolgere l'istruttoria (Mcc, Medio credito centrale) e i consulenti delle imprese presentatrici delle domande di concessione di credito fiscale nel quadro dei c.d aiuti de minimis. Con il risultato di liste mendaci delle imprese aventi diritto, che spesso, poi, ne facevano subentrare altre (fuori graduatoria) al loro posto; e con l'ulteriore risultato «dell'indebito arricchimento delle società beneficiarie, destinatarie di crediti fiscali, e danno del ministero dello sviluppo economico, che erogava fondi destinati a incentivare lo sviluppo delle tecnologie informatiche a soggetti in concreto privi dei requisiti previsti».

Con questo sistema truffaldino è evaporata più della metà dei soldi pubblici, a beneficio di tanti (funzionari pubblici, commercialisti) ma non delle imprese aventi diritto. «Una voce di spesa pubblica apparentemente dinamica, positiva, si è trasformata così – osserva Rossi – in una voce parassitaria, perché incentivi mirati all'innovazione tecnologica delle imprese si sono dispersi in mille rivoli e solo in parte hanno raggiunto imprese realmente meritevoli e interessate».
via ilsole24ore.com

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