Ieri davo un'occhiata alle ricerche - su Google ed altri motori di ricerca - attraverso le quali i visitatori arrivano a questo blog. Davvero, è incredibile quello che la gente cerca su Google.
Le ricerche sul caso di Avetrana non fanno naturalmente eccezione: "luogo ritrovamento sarah scazzi", "pozzo sara scazzi", "mappa ritrovamento sarah scazzi", "visita guidata avetrana delitto", "plastico di avetrana bruno vespa". A dimostrazione del successo dei crime tours, e dell'interesse che suscitano, trovo anche "crime bus tours italy" e "pellegrinaggio luoghi omicidio" .
Così, mi sono andata a guardare le statistiche di ricerca fornite da Google Insights (che riguardano le sole ricerche effettuate su Google), in riferimento ai soli termini di ricerca "sarah scazzi", negli ultimi 60 giorni.
Una precisazione sui grafici che seguono: i dati sono normalizzati in modo da rendere pari a 100 il picco di visite, ma non forniscono indicazioni sul numero assoluto delle ricerche. La normalizzazione consente comunque di misurare l'andamento dell'interesse nei confronti di un fenomeno, e di effettuare confronti che non risentano del volume assoluto di traffico.
Aggiungo anche che è molto difficile desumere le intenzioni delle persone sulla base delle ricerche che svolgono su Google. Per scrivere i miei due posts precedenti su Sarah Scazzi, ad esempio, ho inserito termini di ricerca che mi avrebbero certamente fatto passare per sociopatica.
Detto ciò, e passando a considerare l'andamento nel tempo, osserviamo come il picco dell'interesse venga raggiunto al momento della scoperta del cadavere: da quel momento, la storia diventa un vero e proprio "giallo". Prima era "solo" la storia di una quattordicenne presumibilmente scappata di casa (i minori scomparsi come si sa fanno notizia solo in quanto si farebbero irretire su Facebook).
Un secondo picco si raggiunge sabato 9 ottobre, mentre il terzo picco corrisponde al coinvolgimento della cugina Sabrina, nei giorni 15 e 16 ottobre. Anche in televisione, il 15 sera
Quarto Grado, che (...) ha seguito in diretta le ultime news sull’omicidio di Sarah Scazzi dando live la notizia del fermo della cugina Sabrina per sequestro di persona e concorso in omicidio, ha sfiorato la vittoria, raggiungendo la quota record di 4.665.000 di telespettatori (18,33%) (da Televisionando.it)
Fatto pari a cento il volume delle ricerche nella giornata del ritrovamento, attualmente la situazione - a meno di ulteriori colpi di scena che naturalmente tutti i media si staranno augurando - sembra essersi andata normalizzando.
Cosa cerca la gente? Soprattutto aggiornamenti in tempo reale (dall'Ansa) e immagini. Ma colpisce senz'altro il valore di 70 che raggiunge l'espressione di ricerca "sarah scazzi facebook", probabilmente per visualizzare i tanto chiacchierati profili della ragazza. Che il valore sia pari a 70 significa che questa espressione viene utilizzata solo il 30% delle volte in meno rispetto al termine "ansa" (pari a 100).
D'altra parte, mi è personalmente capitato di notare addirittura una persona che aveva scelto la più famosa delle foto di Sarah come immagine del suo profilo.
Da notare infine come le prime dieci città dalle quali sono "partite" le ricerche si trovino nel centro-sud, con la sola eccezione di Rimini. Il che naturalmente non significa che la notizia interessi solo al sud, ma piuttosto che al sud (e nonostante il digital divide) vi è stata una maggiore propensione a rivolgersi ad Internet per cercare informazioni - almeno su questo caso.
In linea di massima, non è facile interpretare questi dati senza poter fare riferimento al numero delle ricerche concretamente effettuate dai "googlers".
Di sicuro c'è che non devono essere piccoli numeri, altrimenti Google non avrebbe potuto pubblicare i dati normalizzati. In questo caso, invece, il volume appare significativo persino nel confronto internazionale, e nonostante che le ricerche si concentrino quasi esclusivamente in Italia.
Complimenti.
RispondiEliminaQuesto tipo di indagine, credo colga bene l'aspetto "impressionistico" delle ricerche su google, da parte, ovviamente dell'utente medio.
Il fattore iconografico (che c'è di più "immediato" di un' immagine?) e quello informativo (domanda di aggiornamenti "in tempo reale": "immediato"), probabilmente, mostrano come l'utente medio di internet,sia portato a privilegiare (ma per quale ragione? Ecco un altro problema...) la velocità dell'informazione (se vuoi la quantità) sulla riflessione (la qualità).
Propongo una specie di scoperta dell'acqua calda,comunque... :-)
Caro saluto.
Carlo
Senz'altro da Internet le persone si aspettano notizie aggiornate in tempo reale e contenuti multimediali. Ma per fortuna, a qualcuno resta ancora il tempo di leggere e di approfondire ...
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