16 novembre 2010

Sostegno alla protesta di una giornalista precaria


Personalmente, ritengo che le trasformazioni del mondo del lavoro siano in buona sostanza irreversibili, e che in linea di massima insistere sulla trasformazione di tutti i posti di lavoro "precari" in posti di lavoro a tempo indeterminato non serva a granché, quantomeno in una prospettiva di lungo periodo.
Sarebbe meglio ragionare sui diritti dei lavoratori a tempo determinato, assicurando loro le tutele alle quali hanno certamente diritto: non parlo solo di malattia, sicurezza e maternità, ma anche di dignità e integrità morale, professionale e personale. In pratica, il fatto di lavorare dovrebbe di per sé comportare dei diritti (e mi riferisco anche ai lavoratori stranieri, naturalmente).
Di questi tempi, fra la crisi economica e la crisi del lavoro come categoria sociale e culturale, può sembrare fantascienza, ma non per questo mi pare il caso di desistere.
Ci sono poi delle professioni che - in assenza di tali tutele - non possono essere svolte in piena libertà ed autonomia, e quindi non possono essere svolte con le necessarie garanzie di qualità per gli utenti/clienti: se si deve sottostare a vari ricatti che fanno leva sugli aspetti economici (ma ancora di più sulla dignità della persona e sulle sue prospettive di vita), non si può essere buoni giornalisti, buoni professori (non solo universitari), buoni magistrati.
Ovviamente si può sbagliare comunque, ma se si è sotto ricatto le probabilità di "sbagliare" aumentano, non diminuiscono. Almeno dal punto di vista degli utenti "normali".
Non mi pare un caso che di questi tempi le professioni più denigrate siano quelle più autonome dalla politica. E sottolineo che non ho detto "autonome da questo o quel politico": ho detto "autonome dalla politica", in generale. Quelle "fuori controllo", diciamo così.
Anche per questo aderisco alla iniziativa di Michele Caivano in difesa della giornalista del Corriere della Sera in sciopero della fame (vedi il suo post) ed inserisco questo link (http://paolacars.tumblr.com) con anchor text "corriere della sera": corriere della sera.
Se avete un blog, aderite anche voi, inserendo il link dove meglio credete.
Avrei potuto inserirlo in colonna, ma ho deciso di inserirlo in un post, affinché avesse più peso nel "Google Bombing". So che alcuni bloggers non hanno voluto inserire il link ad un post di Michele, sospettando che lo scopo del tutto fosse quello di aumentare la visibilità del sito di FortuneCat.
Intanto, Michele ha ora modificato il link da inserire, indirizzandolo alla giornalista del Corriere della Sera in sciopero della fame. Inoltre, non pensavo che si dovessero tenere dei blogs solo per attirare traffico in entrata, ed ostacolare quello in uscita. Sarebbe la fine della blogosfera e delle sue potenzialità.


1 commento:

  1. [...] This post was mentioned on Twitter by Benedicte Gerault, Corinna Reggiani and Agnese Vardanega, Agnese Vardanega. Agnese Vardanega said: New post: Sostegno alla protesta di una giornalista precaria http://bit.ly/9JejTH #sociotweets [...]

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