Agli inizi, la tecnica più utilizzata è stata la "semantica quantitativa" - che trova oggi la sua erede nella statistica testuale, almeno nelle forme in cui quest'ultima viene utilizzata nella ricerca sociale (in campo linguistico, ad esempio, trova invece altre applicazioni).
Benché nel corso del tempo siano state avanzate numerose critiche a questo approccio, e nonostante siano state proposte svariate alternative qualitative più che valide, quando si parla di analisi del contenuto si intende generalmente una analisi sistematica ed estensiva, finalizzata a descrivere i contenuti o a sviluppare e testare categorie interpretative , sulla base di una consistente base osservativa. Il che non implica - ci tengo a sottolinearlo - l'adozione esclusiva delle tecniche statistiche o comunque quantitative di analisi.
Questo è vero in particolare per l'analisi dei contenuti pubblicati sul Web, o web content analysis, che presenta alcune sue caratteristiche specifiche:
- difficoltà nel definire l'unità di contenuto da analizzare: la pagina web o i singoli files, l'oggetto sincretico o le sue componenti?
- difficoltà nell'individuazione dei confini temporali e materiali di un sito: un giornale o una trasmissione televisiva vengono pubblicati/trasmessi in una certa data con certi contenuti, e tali restano "di lì all'eternità"; siti e blogs invece evolvono, e gli stessi contenuti possono passare - per così dire - da un contenitore all'altro, ed essere fruiti in forme diverse e su piattaforme diverse;
- le pagine web, infine, sono non soltanto "testi sincretici" - costruiti cioè ricorrendo a diversi materiali espressivi - testi, immagini e video - ma anche "ipertesti" ed oggetti interattivi, con la conseguenza che i contenuti fruiti e persino (con il Web 2.0) materialmente presenti, sono a tutti gli effetti una "costruzione" degli utente, una "costruzione sociale".
Alcuni degli incontri seminariali tenutisi in questo mese di gennaio nell'ambito del mio corso in Tecniche di analisi dei fenomeni turistici sono stati l'occasione per riflettere su alcuni di questi aspetti.
La web content analysis sta diventando un settore interessante anche dal punto di vista professionale, e mi è sembrato utile presentare agli studenti alcuni risvolti applicativi di tutte quelle robe alquanto noiosette (prese di per loro) che devono studiare sui manuali.
Non solo regole procedurali, formule, numeri e modelli, cioè, ma soprattutto la capacità di interpretare le reti sociali, le culture, gli approcci e le nicchie; di ricostruire (dai pochi dati socio-demografico a disposizione) le motivazioni e le caratteristiche degli utenti e delle loro interazioni con i contenuti.
Tre le presentazioni strettamente legate alla web content analysis. La prima illustra alcuni passi operativi per l'analisi di un sito, dall'analisi delle caratteristiche strutturali e funzionali fino al repertorio, alla selezione ed al reperimento materiale (download) dei contenuti.
Il portale turistico considerato è quello della provincia di Roma, al quale è dedicato anche il post «Fuori porta con Roma&Più».
Il secondo slideshow illustra invece il percorso per l'analisi delle "conversazioni online". Questo approccio, sviluppato per il brand monitoring nell'ambito di una agenzia di ricerca, comunicazione e marketing, viene descritto - per ragioni di riservatezza - attraverso l'esempio di un forum, analizzato con le tecniche della statistica testuale (i risultati sono descritti nell'articolo: «Il forum de La Rondine per chi cerca lavoro e casa in Finlandia»)
Del software utilizzato per l'analisi testuale si parla anche qui, nei posts dedicati all'analisi dei discorsi politici, e nel blog LaDemocrazia.
La web content analysis sta diventando un settore interessante anche dal punto di vista professionale, e mi è sembrato utile presentare agli studenti alcuni risvolti applicativi di tutte quelle robe alquanto noiosette (prese di per loro) che devono studiare sui manuali.
Non solo regole procedurali, formule, numeri e modelli, cioè, ma soprattutto la capacità di interpretare le reti sociali, le culture, gli approcci e le nicchie; di ricostruire (dai pochi dati socio-demografico a disposizione) le motivazioni e le caratteristiche degli utenti e delle loro interazioni con i contenuti.
Tre le presentazioni strettamente legate alla web content analysis. La prima illustra alcuni passi operativi per l'analisi di un sito, dall'analisi delle caratteristiche strutturali e funzionali fino al repertorio, alla selezione ed al reperimento materiale (download) dei contenuti.
Il portale turistico considerato è quello della provincia di Roma, al quale è dedicato anche il post «Fuori porta con Roma&Più».
Il secondo slideshow illustra invece il percorso per l'analisi delle "conversazioni online". Questo approccio, sviluppato per il brand monitoring nell'ambito di una agenzia di ricerca, comunicazione e marketing, viene descritto - per ragioni di riservatezza - attraverso l'esempio di un forum, analizzato con le tecniche della statistica testuale (i risultati sono descritti nell'articolo: «Il forum de La Rondine per chi cerca lavoro e casa in Finlandia»)
Del software utilizzato per l'analisi testuale si parla anche qui, nei posts dedicati all'analisi dei discorsi politici, e nel blog LaDemocrazia.
[...] This post was mentioned on Twitter by Antonio A. Casilli and Agnese Vardanega, Agnese Vardanega. Agnese Vardanega said: New post: L'analisi dei contenuti del Web http://bit.ly/eRu1L5 #sociotweets [...]
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